Traffico organico: cosa significa e come aumentarlo

Nel momento in cui i risultati del proprio sito web scarseggiano, e aumentano le difficoltà per attrarre nuovi utenti, è necessario ricorrere ad alcune tecniche mirate per aumentare il traffico organico. Ma di cosa si tratta esattamente? Nelle prossime righe vedremo insieme cosa significa, come analizzare il traffico organico, come migliorarlo dal punto di vista SEO e tutto quello che occorre sapere.

Come analizzare il traffico organico di un sito

Come fare per ottenere informazioni in merito alle visite sul proprio sito web? Il traffico del sito web non è altro che un numero che indica quante persone visitano il sito in un giorno, una settimana o un mese. Ovviamente, un numero più alto e soprattutto crescente nel tempo rappresenta un buon segno. Fino a non moltissimi anni fa ad esempio, Shinystat e i suoi contatori erano ampiamente utilizzati.

Oggi le cose sono cambiate, e Google Analytics rappresenta la scelta principale per monitorare il traffico. Si tratta di uno strumento gratuito nella sua versione base. Al momento il tool ha raggiunto uno standard qualitativo talmente professionale che superarlo è sostanzialmente impossibile.

Google Analytics

Google Analytics è un servizio di analisi web gratuito capace di fornire strumenti statistici e analitici per mostrare se le strategie di marketing digitale e ottimizzazione SEO stanno realmente funzionando. Il tool infatti, mostra una serie di dati relativi alle categorie più diverse, come pubblico e conversioni con l’obiettivo di dare un’idea circa il successo del sito web online.

In parole povere, è possibile determinare se la strada percorsa è quella giusta oppure se è necessario cambiare direzione e strategia di marketing. Per fornire un esempio molto rappresentativo, potremmo paragonare il sito a una vettura, e Google Analytics al quadro di bordo. Lo strumento di Google infatti, è capace di fornire informazioni sull’andamento dell’auto, e se c’è un problema accende una “spia”.

Attraverso le indicazioni fornite da Google Analytics quindi, si può comprendere cosa non sta funzionando ed apportare le modifiche necessarie in tempo, prima che la situazione possa peggiorare ulteriormente. Tra le principali indicazioni fornite dallo strumento troviamo dati sulle conversioni, quali sono le pagine capaci di ottenere il traffico maggiore e quali sono le parole chiave per cui si viene trovati.

E ancora, da chi è composto il proprio pubblico, su quali contenuti del sito passa maggior tempo, quanti anni hanno i visitatori, da dove vengono e moltissimo altro ancora. Si potrebbe gestire un sito anche senza un tool di questo tipo, ma significherebbe rinunciare a una mole infinita da dati che se correttamente interpretati possono fare la differenza tra il successo e l’insuccesso di un sito.

Google Search Console

Google Search Console è un altro strumento gratuito offerto da Google. La sua finalità è quella di monitorare la presenza delle proprie pagine web nella SERP. In altre parole grazie a questo tool è possibile comprendere come il motore di ricerca, in questo caso Google, abbia indicizzato il sito. Sulla base di questa analisi è possibile chiaramente intervenire per apportare dei miglioramenti.

Google Search Console è uno strumento estremamente versatile e funzionale, e nemmeno troppo complesso da utilizzare, al punto che non sono necessarie grandissime competenze tecnico-informatiche. In parole povere, parliamo di un tool di fondamentale importanza per chiunque faccia SEO, perché grazie a report dettagliati permette di trovare le giuste keyword e le rispettive correlate su cui lavorare. Ma cosa si può fare esattamente con Google Search Console?

    • Assicurarsi che Google sia in grado di trovare il proprio sito, quindi di scansionarlo e indicizzarlo.
    • Chiedere a Google di procedere con la scansione del sito web nel momento in cui vengono apportati degli aggiornamenti.
    • Verificare l’usabilità mobile per correggere possibili problemi.
    • Ricevere una notifica nel momento in cui un altro sito linka al proprio.
    • Ricevere una notifica se si presenta un problema di sicurezza.
    • Visualizzare metriche diverse, come impressions, CTR e click.

Strumenti SEO di terze parti

Chiunque si occupi di SEO è perfettamente consapevole di come sia importante avere a disposizione una serie di strumenti SEO di natura professionale. Si tratta di soluzioni che possono notevolmente agevolare il lavoro quotidiano, ottimizzando i risultati. In circolazione possiamo trovare diversi applicativi di questo tipo, alcuni gratuiti, altri a pagamento, e altri ancora disponibili in entrambe le versioni. Di seguito alcuni dei più noti:

    • SEMRush. Si tratta del tool di terze parti probabilmente più utilizzato dai professionisti SEO. Parliamo di uno strumento all in one che tra l’altro si integra alla perfezione con Search Console e Analytics.
    • SEOZoom. Uno dei migliori strumenti SEO destinati al mercato italiano, tra l’altro di concezione tutta italiana. Il tool è capace di offrire diverse funzionalità, tra cui analisi e ricerca delle parole chiave, monitoraggio delle stesse, analisi della concorrenza e moltissimo altro ancora.
    • Ubersuggest. Un altro tool decisamente interessante e ricco di features, offerto con diversi piani in abbonamento, alcuni dei quali proposti a un costo oggettivamente interessante.

Generalmente, chi si occupa di SEO in maniera professionale, usa almeno 3 strumenti SEO in modo continuativo. Oltre a quelli elencati in commercio se ne possono trovare molti altri ancora, ma è opportuno ricordare che analisi e corretto utilizzo dei dati nascondono moltissime insidie per quelle persone che nella vita fanno altro di mestiere. Questo perché la SEO è una disciplina tanto affascinante quanto complessa.

Come migliorare il traffico dal punto di vista SEO

Se l’obiettivo è quello di attirare più visitatori sul proprio sito web, il primo consiglio utile è quello di cercare di aumentare il traffico organico attraverso l’utilizzo della SEO. Parliamo dell’ottimizzazione di tutti i contenuti di un sito web con la finalità di migliorare l’indicizzazione su Google e su altri motori di ricerca. Utilizzando nel modo corretto la SEO, è possibile effettivamente ottenere buoni risultati.

In cosa consistono questi buoni risultati? Aumento delle visite del sito web senza grandissimi investimenti di tempo e denaro. Ovviamente è fondamentale non soffermarsi esclusivamente sulle parole chiave. Queste sono necessarie per intercettare il maggior numero di ricerche degli utenti, ma proporre contenuti utili e interessanti per gli utenti è altrettanto fondamentale.

In parole povere, il “trucco” consiste nel trovare il giusto equilibrio tra le parole chiave giuste e un testo capace di soddisfare le esigenze dell’utente. Di seguito alcuni consigli pratici per raggiungere l’obiettivo.

Ottimizza gli elementi dello snippet e i meta dati informativi

Snippet significa frammento o ritaglio. Si tratta di una parte con una precisa finalità, ovvero quella di sintetizzare e dare una spinta per invitare gli utenti ad approfondire. Una sorta di “antipasto”. Nel dettaglio, gli snippet sono anteprime del contenuto che l’utente può leggere sulle pagine Web che Google ha classificato, e che in teoria dovrebbero già rispondere all’intento della ricerca.

Secondo quanto dichiarato da Google stessa, gli snippet rappresentano quel pezzo di informazione primaria necessario per convincere gli utenti web a cliccare su un risultato oppure su un altro. Proprio per questo motivo è di fondamentale importanza curare in maniera strategica questi contenuti, perché permettono di fare una buona prima impressione.

Google non assicura la certezza che i meta dati informativi verranno utilizzati, ma alcuni accorgimenti possono aumentare le probabilità che questo avvenga. Tra questi troviamo l’aggiunta di una meta descrizione per ogni pagina del sito, la creazione di descrizioni uniche che includano informazioni pertinenti, e chiaramente usare descrizioni di qualità.

Concentra il contenuto delle tue pagine su search intent ben precisi

La search intent rappresenta l’esigenza primaria che ha spinto l’utente a usare Google per effettuare una ricerca. Inutile sottolineare come comprendere e intercettare il reale bisogno che muove interesse e azione della persona, sia di fondamentale importanza. Queste valutazioni infatti, permetteranno di poter presentare contenuti realmente validi e d’interesse per l’utenza.
Per comprendere come impostare il contenuto delle pagine, è importante fare una distinzione tra i tre principali intenti di ricerca:

    • Informativo. L’utente si sta documentando su un preciso tema.
    • Transazionale. L’utente è intenzionato ad effettuare una determinata azione (acquistare un prodotto, scaricare un software o altro ancora).
    • Navigazionale. L’utente sta cercando informazioni all’interno di uno specifico contesto.

Intercetta la domanda latente

Un altro buon accorgimento per migliorare il traffico dal punto di vista SEO è quello di intercettare la domanda latente. Con questa definizione si fa riferimento a quegli utenti che hanno mostrato interesse su un preciso argomento, servizio o prodotto, ma nel momento in cui vengono intercettati da un banner/pubblicità non sono interessati attivamente (ancora) a quel determinato articolo.

Ottimizza con coerenza i dati strutturati

I dati strutturati sono una tipologia di codice che agevola il lavoro dei motori di ricerca in merito all’indicizzazione, all’organizzazione delle pagine web. I dati strutturati sono definiti anche schema markup, e in sua assenza i motori di ricerca devono lavorare di più per stabilire quale sia il motivo reale per cui tali dati sono stati messi.

Facendo un esempio concreto, se si ricerca un ristorante, sarà anche possibile visualizzare alcune informazioni di base, tra cui orario, dati di contatto, prezzi, recensioni e molto altro ancora. Si tratta di informazioni sempre ben gradite all’utenza, che possono influenzare moltissimo il processo decisionale.

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