Disavow Link: cos’è e come funziona il tool di Google per il rifiuto di link dannosi

La qualità dei contenuti e la loro effettiva utilità per gli utenti sono aspetti presi in grande considerazione da Google in ottica posizionamento per determinate keyword di interesse.

Tuttavia, è ormai appurato come anche i link siano un fattore fondamentale per il posizionamento nella SERP rispetto a specifiche ricerche.

Questo aspetto viene indicato dagli esperti del settore con il termine di backlink. È altrettanto vero che non tutti i link vengono considerati allo stesso modo da Google e dal suo algoritmo, perché ce ne sono alcuni che sono di valore e quindi comportano dei benefici per un determinato sito, aumentando l’autorevolezza e la visibilità, mentre altri addirittura potrebbero dar luogo a delle penalizzazioni.

Un bravo gestore di un sito dovrebbe controllare periodicamente, con gli appositi strumenti, quali siano i link che rimandano al proprio sito e se tra essi ci sono alcuni di scarsa qualità per cui dannosi e controproducenti.

Fortunatamente Google mette a disposizione delle soluzioni specifiche per questi casi permettendo di rifiutare questi link dannosi. In particolare è possibile fruire, nell’apposita sezione della Search Console, di un utile tool conosciuto con il nome di Disavow Link.

Disavow Link: che cos’è e a cosa serve

Disavow Link chiamato anche Google Disavow Tool è uno strumento molto utile per salvaguardare il posizionamento di uno sito lavorando sul fattore backlink che notoriamente è molto importante. La regola generale dovrebbe essere: maggiore è il numero di link che puntano verso una piattaforma online e più alta è la considerazione di Google verso di essa (si aumenta la visibilità e si sale nel posizionamento per le parole chiave di interesse).

In realtà il colosso americano ha sempre posto al centro della sua attività di selezione, attraverso i tanto temuti algoritmi che regolano il motore di ricerca, la qualità per offrire agli utenti un’esperienza soddisfacente, aiutandoli nel trovare risorse utili alle loro esigenze. Questo concetto vale anche per i link che, per l’appunto, si dividono, sotto questo punto di vista, tra link di alta qualità e di bassa qualità.

E’ convinzione comune che i link che fanno parte di quest’ultima categoria non solo non comportano dei vantaggi per il sito ma addirittura potrebbero penalizzarlo facendolo rientrare in una categoria di siti poco utili per quanto riguarda un determinato argomento (ci sarà quindi una penalizzazione e relativa perdita di visibilità).

Ad esempio, se una piattaforma che tratta di caldaie a condensazione riceve link da siti con materiale per adulti, è del tutto evidente che la sua visibilità potrebbe essere compromessa con relativa penalizzazione nel posizionamento sui motori di ricerca.

Siccome questo aspetto in passato è stato utilizzato da competitor in maniera sleale per denigrare una piattaforma con tanti link cattivi, Google ha deciso di mettere a disposizione uno strumento che consente al gestore di un sito di decidere quali link accettare e quale rifiutare per evitare la relativa penalizzazione.

Questa è in sintesi la funzionalità e lo scopo di Disavow Link. È disponibile nell’apposita sezione di Search Console e va utilizzato con una certa parsimonia e soprattutto con la supervisione di un esperto. Non a caso appena si apre lo strumento viene visualizzato un messaggio in cui si invita l’utente nel prestare molta attenzione nell’uso.

Il consiglio è quello di farsi affiancare da un esperto o comunque da un’agenzia SEO perché, altrimenti, si rischia di compromettere il duro lavoro fatto in tanti mesi, commettendo errori banali che daranno vita alla perdita di posizioni nelle SERP.

Come si utilizza Google Disavow Tool

Per utilizzare al meglio questo strumento bisogna effettuare un’attenta analisi di quello che accade al proprio sito con particolare riferimento ai link che puntano verso uno dei contenuti presenti. Infatti, non è semplice riuscire a capire quali siano i link di alta qualità perché a volte ce ne sono davvero tanti e l’operazione richiedere diversi giorni.

Fortunatamente anche in questa attività di selezione vengono in aiuto degli applicativi molto interessati come la Search Console di Google. Infatti, sulla piattaforma è presente un’apposita sezione alla quale si accede cliccando prima su Link e poi su Siti con link principali.

Come per magia si aprirà una schermata nella quale verranno visualizzati tutti i link che puntano al sito. Per analizzare al meglio queste informazioni è possibile anche scaricare i dati in formato Excel e monitorare con attenzione.

Ci sono anche altri tool che consentono questo genere di operazione ma Search Console garantisce dei buoni riscontri. Per la corretta valutazione bisogna anche ricordare quello che dice Google in fatto di link dannosi: per essere considerati tali devono essere sospetti, innaturali oppure devono essere frutto di un’attività negativa Seo e di Spam.

Potrebbe essere molto utile, infatti, andare a vedere la fonte del link e quindi decidere se si tratta o meno di un’azione volutamente destinata a destabilizzare il proprio lavoro oppure un link virtuoso e quindi da conservare. Il consiglio è di verificare se il sito sorgente del link faccia parte della stessa categoria dell’argomento trattato nel proprio contenuto.

Ad esempio se il proprio blog oppure una piattaforma di e-commerce tratta di prodotti per la posa in opera di una pavimentazione particolare e il link arriva da un produttore oppure da un rivenditore di piastrelle e colla per la posa del pavimento, allora il link è quanto meno da approfondire.

Se invece il link arriva da un sito che tratta di tutt’altro genere di contenuti, meglio utilizzare l’apposito tool messo a disposizione dalla Search Console per rifiutare questo attestato di stima che in realtà è dannoso. In linea generale un sito porno o comunque un sito che parla di attività illegali che peraltro sono espressamente indicate da Google, i relativi link vanno sempre rifiutati.

Come utilizzare Disavow Link

Dopo aver analizzato tutti i link sospetti che puntano al proprio sito e individuato quelli da rifiutare, può essere utilizzato questo strumento per eliminare tutti i link dannosi. E’ buona consuetudine quella di creare un apposito file .txt dove vengono elencati tutti i link che devono essere rifiutati dallo strumento.

Questa operazione è vantaggiosa perché il tool di Google, infatti, accetta il caricamento di questo genere di estensione di file. Chiaramente i link devono essere indicati correttamente e contenere l’URL oppure il dominio preceduto dal termine domain.

Ad esempio, se il sito da bloccare è miosito.it allora occorre riportare sul file .txt la seguente dicitura, domain:miosito.it.

Bisogna anche fare attenzione che ogni riga del file di testo deve contenere un solo link e quindi un solo URL oppure un solo dominio a seconda dell’indicazione che si è voluta inserire. È anche possibile riportare in questo foglio di testo dei commenti che devono essere preceduti dal tasto # (questo induce Google a ignorare quanto scritto dopo e soltanto in quella fila).

I commenti sono utili per ricordare il motivo per cui si è deciso di inserire un determinato link nella lista di quelli dannosi e magari usare l’informazione in futuro.

Dopo aver completato la redazione del file testo si può utilizzare il tool Rifiuta Link. Come di consuetudine, quando si entra nella Search Console occorre indicare nell’apposita sezione Proprietà, il dominio che si vuole gestire.

Si aprirà una lista nella quale vengono riportati i nomi di tutti i siti che si gestiscono. Successivamente si va nella sezione Link per usare il tool caricando il file testo creato.

Se la formattazione del file è stata eseguita in maniera ottimale, allora non ci sarà alcun problema altrimenti verrà visualizzato a video un messaggio di errore nel quale peraltro saranno riportate le indicazioni specifiche per poter correggere l’errore commesso.

Dopo aver terminato l’operazione, nel giro di 2-3 settimane (in media) Google dovrebbe ignorare i link indicati.

In seguito si potrà anche verificare se le operazioni effettuate hanno influenzato o meno il posizionamento del sito su Google.

Infine, è dunque doveroso ricordare come investire nell’attività di SEO è sempre buona cosa ma lo è altrettanto creare contenuti di qualità che avranno più probabilità di ottenere tanti link di valore per far crescere la visibilità.

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