Per poter posizionare al meglio su Google ogni pagina del tuo sito web devi imparare a conoscere come funzionano i suoi algoritmi di analisi. Uno di questi, tra i principali e storici, è il PageRank. Vediamo insieme cos’è, come funziona e come si può provare ad aumentarlo per migliorare il ranking organico delle nostre pagine sulle SERP di nostro interesse.
Cos’è il PageRank?
Il PageRank, il cui nome deriva da Larry Page uno dei fondatori di Google, è uno degli algoritmi di analisi che Google utilizza per definire il posizionamento di ogni pagina che riconosce sul web.
Tecnicamente, Google assegna un valore numerico da 1 a 10 alla pagina web che scansiona. Un punteggio che viene assegnato sulla base dell’analisi che il motore di ricerca compie sulla qualità e quantità dei link in ingresso sulla specifica pagina.
In altre parole, il PageRank determina l’autorevolezza di una pagina web in base al numero e all’importanza dei simbolici voti che riceve: i backlink interni ed esterni che la collegano alle altre pagine del sito e alla rete informativa del web, facendola risultare in qualche modo più rilevante di un’altra per una determinata query.
È però importante sapere, per evitare confusione, che:
Il PageRank attribuisce un punteggio alle singole pagine e non ai siti web che le ospitano.
È solo uno dei tanti fattori SEO che bisogna considerare per ottimizzare il posizionamento organico di una pagina web.
Come si calcola il PageRank?
I fondatori di Google hanno stabilito una formula che assegna un punteggio su base logaritmica a ogni singola pagina analizzata. Senza entrare nei dettagli, il PageRank di una pagina X cresce in base alla quantità di pagine web che hanno al loro interno dei link verso la stessa pagina X e al cosiddetto damping factor: un fattore che Google ha inserito per indicare la probabilità che chi visita la nostra pagina X decida di passare alla lettura di un’altra pagina – in origine valeva 0,85.
L’ultimo brevetto pubblicato da Google in relazione al PageRank è del 2012. In accordo con quello che viene definito Reasonable Surfer Model, l’algoritmo si concentra sul determinare la probabilità che un visitatore casuale di una pagina web decida di continuare a navigare all’interno o all’esterno del sito in cui è inclusa, mediante i click che effettuerà sui link presenti nella pagina stessa.
Quali fattori influenzano il PageRank?
I fattori che influenzano l’algoritmo durante il suo lavoro di analisi sono molteplici ed eterogenei:
La struttura e la qualità del contenuto testuale della pagina analizzata.
La qualità delle pagine che sono collegate tramite link alla pagina in esame.
Il comportamento dei visitatori sulla pagina: come e quanto interagiscono, quante volte cliccano sui link etc.
Il PageRank è visibile agli utenti?
No, dal 2016 non è più esplicitamente visibile nella toolbar di Google ogni qualvolta si visiti una pagina web. Il PageRank è stato oscurato dallo stesso Google per cercare di arginare i tentativi di manipolazione del suo valore da parte di numerosi webmaster mediante tecniche di black hat SEO che miravano a potenziare il numero di link in entrata alle pagine di loro interesse in maniera artificiale.
L’importanza dei link esterni per aumentare il PageRank
Lo ripetiamo: i link esterni sono simbolicamente dei voti che vengono attribuiti alla nostre pagine sul web. Chi linka sta implicitamente dando fiducia a un nostro contenuto. Ma non tutti i link esterni sono uguali, non tutti trasferiscono lo stesso valore, il quale viene chiamato link juice.
Il PageRank considera più importanti i voti che vengono da pagine con un elevato PageRank. In questo senso, differisce dalla cosiddetta link popularity che è invece un mero parametro quantitativo che determina il numero di link esterni ricevuti da una pagina senza considerarne l’autorevolezza.
Occorre inoltre che i backlink provengano da pagine web che trattino argomenti pertinenti alla pagina di destinazione. La pertinenza è un valore determinante per il peso del link. In caso contrario, il valore del backlink sarà nullo. La pertinenza dell’argomento è per Google superiore per importanza all’autorità della pagina esterna che ha deciso di linkarci.
È importante infine che la pagina che effettua il link verso la nostra non abbia al suo interno un elevato numero di link esterni, anche se il suo PageRank è elevato. Questo perché il suo valore, il suo link juice, in questo caso è distribuito su tante pagine, dando un contributo esiguo alla crescita del nostro PageRank.
Aumentare il PageRank è importante?
Sì. Non ci sono dubbi, è da considerarsi un fattore importante per migliorare il posizionamento organico delle nostre pagine web. Migliorare il proprio PageRank è fondamentale per una buona pianificazione strategica SEO, ma non è l’unico fattore da considerare per scalare posizioni nelle SERP in cui intendiamo primeggiare. A un PageRank elevato non corrisponde per forza un ottimo posizionamento. Bisogna però necessariamente includerlo in una strategia di ottimizzazione SEO professionale che integri alla perfezione elementi on-page e off-page.
In particolare, occorre prestare attenzione:
- Alla rete di link interni che creiamo tra le pagine del nostro sito.
- Alla struttura del sito: le pagine che consideriamo strategiche devono essere le più vicine alla Home.
- All’eliminazione di eventuali backlink “rotti” che puntano a pagine non esistenti.
La sua ottimizzazione non è immediata. Richiede l’intervento di professionisti SEO. Studia la tua strategia con il nostro team di esperti InPrima, prenota la tua consulenza SEO personalizzata.